Kinderdijk
Fila di mulini contro un cielo plumbeo, Kinderdijk

martedì 4 agosto 2009

Una gita a... Katwijk

[Il trattore dell'immondizia mentre schiva alcuni bagnanti]

Sabato scorso per la prima volta da quando sono in Olanda sono andato al mare. Ho sempre atteso delle condizioni climatiche ideali per andarci (temperatura sopra i 25 gradi, cielo sereno e limpido, o quantomeno prevalentemente soleggiato, il tutto durante un weekend), ed è per questo che in due anni non ci sono mai andato. Ad ogni modo sabato scorso, in seguito a forti spasmi da astinenza da mare, ho deciso che dovevo colmare questa mancanza a tutti i costi. Così con tre amici sono andato a Katwijk, una spiaggia sulla costa nord della Zuid Holland, a venti minuti da Leiden. Quella che segue è una recensione della spiaggia e della giornata.

Diciamo subito senza indugi che la spiaggia di Katwijk è la spiaggia più brutta che abbia mai visto, in assoluto. Ha in effetti tutte le caratteristiche per vincere il titolo di "spiaggia più brutta che si sia mai vista". Sarò io che ho uno standard elevato, essendo sempre vissuto in mezzo alle spiagge sarde? Beh, giudicate voi.
Prima di tutto la sabbia è scura, un dettaglio che non è mai visto di buon occhio in una spiaggia. Qualcuno che conosce la Sardegna potrebbe sostenere che anche la sabbia del Poetto (la spiaggia di Cagliari) è nera (ma infatti io non ho mai detto che il Poetto è bello). Comunque la sabbia di Katwijk è fine e non pietrosa, e quindi abbastanza accettabile, e in ogni caso la sabbia è il punto di forza della spiaggia, quindi immaginatevi il resto.
Seconda nota negativa: la spiaggia è caratterizzata da una zona, compresa tra la battigia e la parte dove la sabbia è asciutta, che si trova sotto il livello del mare, e in cui si creano pozzanghere acquitrinose. In pratica tra il bagnasciuga e la spiaggia c'è una striscia di palude! Ed è larga svariati metri!!! Quindi quando vuoi andare a fare il bagno, devi prima attraversare uno stagno, facendo attenzione a non rimanere ferito dai sassi appuntitissimi che ricoprono tale zona.
Comunque credo che "la palude" sia una sorta di zona di difesa naturale della spiaggia, creatasi nel corso dei secoli per proteggere l'uomo dal mare (e non viceversa). Infatti mentre la attraversi, la tentazione di abbandonare l'idea di fare il bagno è forte. Ma se sei tenace e arrivi al bagnasciuga, ti rendi conto del grasso errore che hai commesso.
La vera forza negativa della spiaggia infatti è proprio il mare, caratterizzato dalla sua folcloristica colorazione verde. Avete letto bene: l'acqua del mare è verde. Ed inoltre è così torbida che quando ti arriva alle caviglie non riesci più a vederti le dita dei piedi. E poi è freddissima!!! Uno si aspetterebbe che almeno ad agosto l'acqua possa essere un minimo tiepida, e invece no! Probabilmente non avrei mai fatto il bagno, se non fossi stato pressato dagli amici con cui sono andato. E gli sono grato, perchè ora posso cancellare dalla mia lunghissima lista di azioni da compiere prima di morire la voce "fare il bagno nel mare del nord". La prossima voce della lista ora è "andare nella bici della birra".
La ciliegina sulla torta nella bruttezza del mare è che dopo alcuni metri il livello dell'acqua scende nuovamente passando da "non si tocca" per arrivare di nuovo ad altezza vita. Ma dato che l'acqua è torbida non te ne accorgi, così ci inciampi. Inoltre si potrebbe obiettare che questa è anche una caratteristica di alcune spiagge sarde, ma lì l'acqua è trasparente, il che crea dei bellissimi effetti di sfumatura di colore tra il blu e il celeste, ma a Katwijk dato che appunto l'acqua è torbida (e verde) questo effetto è inesistente, e rimane solo l'aspetto negativo.
Come se tutte le caratteristiche di cui sopra non fossero di per sè sufficienti a rendere Katwijk la spiaggia più brutta che si sia mai vista, a completare il quadretto c'erano i frequentissimi "trattori dell'immondizia" che passavano allegramente sulla spiaggia in pieno pomeriggio a ritirare la spazzatura dai cestini dell'immondezza (non è che lo fanno all'alba, quando in spiaggia non c'è nessuno, come nel resto del mondo!). Ed inoltre in spiaggia ci scarrozzavano anche le macchine della polizia e le dune buggy nere della security, rendendo di fatto la spiaggia una sorta di trafficatissima corsia speciale aggiuntiva alla strada ufficiale costiera.

Dato che siamo in Olanda e nonostante fosse agosto, il tempo è riuscito a cambiare ben CINQUE volte nel corso dello stesso pomeriggio, attraversando in sole tre ore le seguenti condizioni nell'ordine:
- sereno e soleggiato,
- nuvoloso e coperto,
- piovoso,
- parzialmente sereno,
- ventoso e freddo.
Allo stato di "soleggiato" eravamo ancora a Leiden e dovevamo prendere l'autobus, ma quando siamo arrivati a Katwijk lo stato atmosferico era nel frattempo già mutato in "nuvoloso". Una volta arrivati, abbiamo subito fatto il bagno, ben consapevoli che era del tutto inutile attendere che tornasse il sole. Dopodichè una volta parzialmente asciugati abbiamo aperto il cibo e le birre che avevamo portato con noi.
Ma a quel punto lo stato è passato a "piovoso", e una volta che la pioggia è diventata intensa e fastidiosa (e non più ignorabile) abbiamo sbaraccato dal punto in cui eravamo per andare a ripararci dentro due casotti, che abbiamo ruotato in modo che stessero faccia a faccia tra di loro.
Allo stato di "parzialmente sereno", due amici hanno tirato fuori i loro TRE frisbee, e abbiamo cominciato a giocare a frisbee in maniera estenuante e ininterrotta per almeno un'ora. Dato che avevamo ben tre frisbee in quattro, il numero di gag che potevano venire eseguite era elevatissimo:
- gag tipica numero 1: tre di noi hanno i frisbee, e li tirano tutti assieme alla quarta persona, nell'ilarità generale;
- gag tipica numero 2: ad uno di noi capitano tre frisbee, e li mette uno sopra l'altro lanciandoli tutti assieme con una sola mossa, nell'ilarità generale;
- gag tipica numero 3: ad uno di noi arrivano due frisbee in volo, e nell'indecisione su quale prendere o nel tentativo di prenderli entrambi non riesce a prenderne neanche uno, nell'ilarità generale;
- gag tipica numero 4: si cerca di prendere il frisbee con una qualche mossa acrobatica (tipo tuffandosi in modo vistosamente esagerato), nell'ilarità generale.
Tra l'altro a un certo punto mentre avevo un frisbee, un tipo olandese (perfettamente sconosciuto) mi fa cenno di lanciarglielo perchè voleva unirsi al gioco, con l'aria di uno che è espertissimo nel gioco del frisbee. Così glielo tiro, lui lo prende, si gira verso un altro di noi per lanciarlo verso lui, e fa un tiro così di merda che il frisbee si schianta sulla sabbia a pochi passi da lui (e dopo aver fatto quest'unico tiro se n'è andato).
Dopodichè comunque, dato che gli altri non accennavano a smettere e dato che ero stanco morto, io sono tornato a sedermi per continuare a bere la mia birra, e nel frattempo gli altri tre hanno prodotto tutta una nuova serie di esilaranti gag, generate dalla nuova inedita condizione di avere tre frisbee per tre persone.
Quando anche loro hanno deciso di smettere, a quel punto il tempo ha cambiato stato diventando "ventoso e freddo" e quindi ce ne siamo andati.

Totale minuti di sole in spiaggia: zero.
Anzi, se possibile credo di essere diventato ancora più bianco di prima, perchè secondo me l'acqua verde del mare aveva un effetto candeggiante. Ma perlomeno ho finalmente inaugurato il mio nuovissimo costume, dato che mi prendeva un po' alle palle che cinque minuti dopo che l'ho comprato ha smesso di fare bel tempo durante i weekend, qui in Olanda!

martedì 30 giugno 2009

Engels

[Scritta al neon su un muro di Rotterdam]

Quando si studia inglese, tra i primissimi fondamenti che si imparano fin dalle elementari c'è l'alfabeto. Così ad esempio le vocali a e i o u in inglese si pronunciano ei i ai o iu, ed è una cosa che sanno tutti. Beh, non proprio tutti tutti...
Uno sente il 98% della popolazione olandese usare un inglese quasi perfetto e pensa (ingenuamente) che ciò sia valido anche per una cosa basilare come lo spelling. Dopotutto perchè non dovrebbe esserlo? Beh, niente affatto. Ti sentono parlare in inglese, e poi per misteriosi motivi pensano che quando fai lo spelling per esempio del tuo cognome, tu lo faccia in olandese. Perché??? Se tutto il resto della conversazione è stato in inglese, perchè mai dovrei passare all'olandese per fare lo spelling del mio cognome? E' quantomeno assurdo!
Beh, prima di capire che gli olandesi conoscono benissimo tutto l'inglese TRANNE lo spelling dell'alfabeto inglese, e assumono automaticamente che tu usi la pronuncia olandese per le lettere dell'alfabeto, mi ci sono voluti mesi di dettature del mio nome o del codice postale in cui questi venivano scritti inevitabilmente SBAGLIATI:

Io: "...then, 'ei', 'ai'..."
Olandese: (scrive "ea")
Io: "No, no, I said 'ei ai'..."
Olandese: (cancella, rimane titubante un attimo, e poi scrive "ey")
Io: "Cazzo, A-I! AAA-III! Amsterdam-Italy, dannazione!!!"

Chi la dura la vince: ho imparato a fare lo spelling in olandese.

martedì 23 giugno 2009

Één zomerdag

[Tipica vista aerea dei Paesi Bassi]
Fanno bene, su Wikipedia NL, a scrivermi l'ora esatta dell'inizio dell'estate (http://nl.wikipedia.org/wiki/Zomer), perchè altrimenti arriverei a dicembre senza accorgermi che c'è stata un'estate.
In Olanda i giorni estivi sono pochi, e non cadono assolutamente tra giugno e settembre. Infatti l'estate in Olanda avviene generalmente un paio di giorni, tra fine aprile e maggio. In quei giorni capita un tempo ottimo, e capisci che è estate perchè fa più di due giorni consecutivi di sole (un evento così raro che qui in Olanda dovrebbero indire festa nazionale quando capita). Dopodichè, già a fine maggio è nuovamente autunno inoltrato.
Gli olandesi tuttavia non se ne capacitano, così li vedi uscire a giugno in infradito e maglietta, nonostante il tempo piovoso e gelido, soltanto perchè guardando il calendario risulta che siamo a giugno.
Nelle rarissime occasioni in cui fa più di 18 gradi per vari giorni di fila, e uno strano disco giallo si staglia in cielo senza venire oscurato da un più familiare e rassicurante nuvolone grigio, l'eccesso di "caldo" manda in corto circuito i bioritmi olandesi. Come conseguenza può capitare di vedere gente andare in giro in ciabatte e a petto nudo in città, come se fossimo in spiaggia, a causa del caldo - uff - insopportabile!
A onor del vero se c'è una stagione di cui ho riscoperto la bellezza grazie all'Olanda, è la primavera. C'è un mese in cui i Paesi Bassi ti ricompensano del tuo (immane) sforzo di aver sopportato un inverno lungo, freddo, rigido, ventoso, piovoso e interminabile, e questo mese è aprile. Ad aprile tutta l'Olanda è in fiore, in particolare i suoi splendidi tulipani. E per l'appunto ad aprile cade l'estate. Ecco, turisti, se volete visitare l'Olanda, scegliete aprile. Tanto ad agosto piove a dirotto.





martedì 16 giugno 2009

Salade met...?

Istruzioni per italiani per mangiare le insalate preconfezionate dei supermercati olandesi:
1) aprire la confezione;
2) individuare la bustina che contiene il condimento per l'insalata;
3) gettare questa bustina direttamente nel più vicino cesto dell'immondezza, possibilmente con espressione di disprezzo;
4) gustare l'insalata senza condimento, o avendone a disposizione, condire con proprio olio d'oliva e sale.

martedì 9 giugno 2009

Karnemelk

Karnemelk[Baby Puffo passeggia incautamente su un cartone di karnemelk, ignaro che si tratta di latte per lui nocivo]

Il karnemelk va evitato come la peste. Tutti gli stranieri ci cascano la prima volta. Non più di una, però, perchè certi errori non te li dimentichi.
Premessa: tutti gli olandesi bevono latte in qualsiasi occasione, QUALSIASI. Pensa ad un'occasione in cui tu berresti acqua: ecco, loro invece ci bevono il latte. Bevono latte a pranzo, di pomeriggio, nei meeting, puoi vederli pure per strada con i cartoni del latte a bere a canna. E quando un prodotto è così consumato, consegue (per diaboliche logiche di mercato) che esistano svariate versioni dello stesso nei negozi, laddove in Italia le varianti siano al massimo due o tre.
Ma cos'è il karnemelk? Uno dei primi giorni mi son messo in testa che dovevo comprare latte a lunga conservazione. Dato che la logica dei supermercati olandesi è ancora tutta da scoprire, non potevo immaginare che il latte a lunga conservazione venisse piazzato in un reparto completamente diverso da quello del latte fresco (su questo argomento farò un post apposito, perchè merita). Quindi io vado nel reparto del latte e yogurt, e vedo queste confezioni di colori differenti, con sopra parole olandesi ovviamente indecifrabili. Finchè l'occhio mi cade su una confezione rossa con scritto "karnemelk". Al periodo andavo ancora in giro con un mini-dizionarietto Olandese-Italiano (che naturalmente non mi è MAI servito a nulla), così ho provato a cercare quella parola. Chiaramente non c'era. La data di scadenza comunque era decisamente più lunga di quella del latte degli altri colori, così ho dedotto che dovesse logicamente voler dire "latte a lunga conservazione". Ah ah! No.
Una volta tornato a casa, mi viene la curiosità di provare a cercare in internet questa affascinante parola, che è qualcosa che non avevo mai fatto per nessun altro prodotto, nonostante in quel periodo la mia spesa consistesse nel comprare prodotti rigorosamente scelti a caso. Però stavolta avevo una sorta di strano presentimento. Con quale orrore infatti ho scoperto che il karnemelk è in realtà "latte acido"!
"Aargh, ma che è sta roba?" è stata la mia prima reazione spontanea. In pratica è l'anello mancante tra il latte intero e lo yogurt. Esatto: uno schifo. Non per niente in inglese viene chiamato "buttermilk", e in italiano con l'allettante termine "latticello", che il Garzanti definisce come la "parte sierosa del latte che si separa durante la fabbricazione del burro". In pratica: uno scarto di fabbricazione. A chi verrebbe mai in mente di raccogliere l'acquetta di scarto del burro in cartoni da un litro (o più), piazzarci un'etichetta sopra e venderlo al supermercato, anzichè fargli fare la fine più logica (=scolo del lavandino)? Agli olandesi.
Beh, comunque non mi sono arreso, ho pensato "ormai l'ho comprato, proviamolo, magari mi piace anche". Così la mattina dopo, ho versato di buona volontà del karnemelk sul pentolino per riscaldarlo. Mi sono allontanato a fare le mie minchiate, e due minuti dopo sono tornato, trovando questo:

Karnemelk riscaldato
La parte grassa del karnemelk si era completamente solidificata, separandosi dal resto dell'acquetta, creando come risultato una poltiglia inguardabile. Raccapriccio! Tra parentesi, se nell'industria dei film horror si usa sangue finto, e in quella dei film drammatici si usa pioggia finta, immagino che esista almeno un reparto del cinema porno che fa uso di seme finto, e ora ho anche scoperto come lo confezionano.
Per chi volesse testardamente provare il karnemelk, tre consigli per la sopravvivenza:
1) non usatelo per fare colazione;
2) zuccheratelo parecchio;
3) bevetelo freddo, perdio!

I survived the karnemelk

martedì 2 giugno 2009

Huis en thuis

[Kubuswoningen (Case cubiche) di Rotterdam]

Prendere un appartamento in affitto, in Olanda, non è difficile. E' difficile trovarlo che rispetti un minimo standard italiano, considerata l'illogica architettura nordica per cui:
- il water è buona cosa se resta separato dal resto del bagno e nel raggio di non meno di 30 metri da esso;
- il lavandino in bagno non sempre è indispensabile;
- la toilet (la stanza del water), se non c'è spazio in casa, può anche essere messa nel pianerottolo;
- il bagno non è mai abbastanza grande per metterci un bidet, ma la doccia può anche essere a due piazze;
- a volte non c'è bisogno di un vero e proprio bagno, ma è sufficiente uno stanzino con la doccia e basta, e in tal caso il lavandino con specchio viene giustamente messo in camera da letto;
- è divertente se ad ogni piano di un edificio le scale si trovano in una posizione differente;
- 10 cm di profondità per i gradini sono sufficienti per salire e scendere una scala senza ruzzolare;
- il mobile sopra il lavabo in cucina è indesiderabile che abbia uno scolapiatti integrato (di fatto, nel nord Europa non conoscono l'esistenza dello scolapiatti);
- le prese di corrente ha spesso senso metterle distanti dal pavimento, a mezzo metro da terra, o anche a due metri, perché no?;
- le prese di corrente in bagno non servono di certo;
- non sempre un sistema di riscaldamento è necessario proprio in tutti tutti gli appartamenti.
E queste erano solo le prime note che mi sono venute in mente sugli appartamenti che ho visitato, chissà quante e quali chicche mi sono sfuggite! Che poi, anche quando un appartamento sembra perfetto, in realtà qualcosa di illogico ce l'ha lo stesso, potete starne certi, ma non ve ne accorgerete fino a quando non avrete firmato il contratto d'affitto.

venerdì 29 maggio 2009

Ei smakelert, smarkeleit, kelek, kleik...

[Nota olandese su un cartello degli orari degli autobus]

C'è chi pensa che la lingua olandese sia utile da studiare e imparare. E poi ci sono i non olandesi.
Parlato esclusivamente dagli abitanti dei Paesi Bassi e da una parte dei belgi, l'olandese si piazza al 43° posto nella classifica delle lingue parlate al mondo, superato perfino dall'uzbeco, e con questo credo di aver detto tutto. Il fatto poi che la quasi totalità della popolazione olandese sappia parlare un inglese ad un livello tra il sufficiente e l'ottimo non ti sprona a sforzarti di imparare neanche le espressioni olandesi più elementari. Aggiungici che in Olanda è facilissimo ritrovarsi circondati da italiani (che tu lo voglia o no), o addirittura da non italiani che sanno parlare almeno un po' di italiano, e il quadro è completo. Tutte queste caratteristiche mi hanno aiutato non poco nel mio intento di non imparare più di una parola di olandese al mese!

A questo proposito vorrei aprire una parentesi di anti-integrazione. Sono in Olanda oramai da oltre un anno e mezzo (vedasi il "processo di olandesizzazione" a fondo pagina), ma quando mi chiedono da quanto tempo sono qui la mia risposta è "da un paio di settimane". Perchè? Perchè ne ho piene le palle che ci si aspetti da me che IMPARI L'OLANDESE! No! Non lo voglio imparare! Sono qui da un anno e mezzo e non ho MAI seguito un corso! E non mi impegno neanche a memorizzare le espressioni base (tipo "ciao, come va?" o "questo caffè fa schifo")! Cos'è tutta questa smania nel volermi sentir parlare male una terza lingua che tanto non padroneggerò mai, quando ancora maneggio bruttamente l'inglese e nel frattempo sto disimparando l'italiano? Quindi in conclusione se dico che sono qui da poco tempo, nessuno può guardarmi con quell'espressione accusatrice da "sei qui da 18 mesi e non hai ancora imparato a dire tre parole di fila in olandese, vergognati!". Un'espressione del genere ferisce!
Ma con questo non voglio dire che voi non possiate volerlo imparare, dopotutto apprendere una lingua fa parte del processo di integrazione culturale e sociale in un paese straniero.

Di fatto però, per quanto uno si possa opporre con forza all'apprendimento, un minimo di olandese lo acquisisce per assorbimento.
Il problema principale è che nonostante la diffusione della conoscenza della lingua inglese, TUTTE le scritte (cartelli stradali, indicazioni, confezioni dei prodotti nei supermercati, volantini pubblicitari, giornali gratuiti dei treni, annunci di appartamenti, siti di banche e istituzioni - che salvo rare eccezioni e nonostante la loro importanza NON hanno una sezione in inglese, etc) sono esclusivamente in olandese, e questo crea qualche ovvia difficoltà. Non per niente la prima parola che si impara con facilità è "gratis", che in olandese si dice "gratis" (ma si pronuncia in maniera leggermente diversa: la g in olandese si pronuncia con un suono molto simile al raschio della gola quando si scatarra. Molto romantico).
E' così che in un anno e mezzo ho imparato ben più di 18 parole, mio malgrado, ma assolutamente le più essenziali. Eccone una brevissima selezione che può essere utile ai principianti assoluti (riguardo alla pronuncia, la g va sempre pronunciata come già detto sopra, e la z sempre come la s dolce di "rosa"):
parolapronuncia
approssimativa
significato
trekkentrècchentirare
duwendùvenspingere
kortingcòrtingsconto
op=opop is op"fino ad esaurimento scorte"
lekkerlèccherbuono (sia di gusto che in generale)
prima
prìma
molto bene, ottimo
dank je weldanchievèlgrazie
alstublieftalstublìftprego, per favore
let oplet opattenzione
doeidùiciao (andando via)
dagdà*ggiorno, buongiorno, arrivederci
goede morgen*gùde mòr*ghenbuongiorno
fijne avondfèine àvondbuona serata
tot zienstot zìnsarrivederci
autoàutoautomobile
natuurlijknatùrleiknaturalmente, certo
een, twee, drieèin, tvèi, driuno, due, tre
vier, vijf, zesfir, fèiv, zesquattro, cinque, sei
zeven, acht, negen, tien __
zèven, àkt, nè*gen, tìn __
sette, otto, nove, dieci

e l'espressione del titolo corretta è "eet smakelijk" (èit smàcheleik), ovvero "buon appetito".

Esatto: in un anno e mezzo non son riuscito ad imparare neanche una parolaccia! Cazzo!

giovedì 28 maggio 2009

Geografia essenziale

Paesi Bassi (elaborazione da Google Maps)Mettiamo subito in chiaro una cosa: Olanda e Paesi Bassi non sono sinonimi. Quello che viene chiamato comunemente col nome di Olanda è in realtà soltanto una regione dei Paesi Bassi (sarebbe come chiamare l'Italia "Lombardia" soltanto perchè questa è la regione più popolata). La regione Olanda a sua volta è formata da due province, l'Olanda Settentrionale (Noord-Holland, città principale: Amsterdam) e l'Olanda Meridionale (Zuid-Holland, città principali: L'Aia e Rotterdam). L'estensione dell'Olanda è appena un quinto del territorio complessivo dei Paesi Bassi, e perciò è sbagliato chiamare i Paesi Bassi "Olanda". Di tutto ciò però a noi non può fregare di meno, ed è per questo che, in contraddizione a quanto appena detto, d'ora in poi in questo blog si useranno indistintamente entrambe le dizioni per identificare la nazione. E pace.
Le tre città olandesi più popolate sono appunto le tre già citate: Amsterdam (capitale dei Paesi Bassi, definita la "Venezia del Nord" da alcuni poveri idioti; 750mila abitanti), Rotterdam (sede del più grande porto d'Europa; 580mila abitanti), L'Aia (o The Hague in inglese, o Den Haag in olandese, ma anche detta 's-Gravenhage per rendere il tutto molto semplice per gli stranieri, sede del governo olandese e residenza della casa reale; 475mila abitanti). Come avrete notato nessuna di queste città arriva al milione di abitanti, poi ci sono tre città fra i 300 e i 200mila abitanti (Utrecht, Eindhoven e Tilburg), e tutte le altre sono inferiori ai 200mila abitanti. Tuttavia la densità di popolazione è altissima, 480 abitanti/km2 (che, escludendo i microstati di Monaco, San Marino, Malta e Vaticano, che non fanno testo, è la più alta d'Europa), e questo perchè i Paesi Bassi sono piuttosto piccoli: 16 milioni di abitanti distribuiti in appena 41500 km quadri. Per dare un'idea, una volta e mezza la Sardegna, con dieci volte gli abitanti. Anche la densità di popolazione di Amsterdam, ad esempio, è quasi il triplo di quella di Roma (anche se ha un quarto dei suoi abitanti). Bene, ora che ho reso adeguatamente l'idea, passiamo ad altro.
I Paesi Bassi si chiamano "the Netherlands" in inglese e "Nederland" in olandese: notate la presenza dell'articolo nella dicitura italiana e inglese (nonchè di molte altre lingue), e l'assenza in quella olandese, così come il fatto che il nome è plurale in italiano/inglese e singolare in olandese, il tutto come sempre per amore della semplicità (come conseguenza di tutto ciò, nelle liste a tendina dei siti, dove devi scegliere tra un elenco di stati mondiali, esistono cinque diversi posti in cui è possibile trovare la nazione: sotto la N di "Netherlands/Nederland", sotto la T di "the Netherlands", sotto la P di "Paesi Bassi", sotto la O di "Olanda" o sotto l'H di "Holland"). I Paesi Bassi si chiamano così perchè, beh, perchè sono bassi! Ben metà del territorio è a meno di un metro dal livello del mare o sotto il livello del mare (a impedire che un'ondina spinta da un soffio di brezza possa affondare il paese, esiste tutto un sofisticatissimo sistema di dighe), e la "montagna" più alta (la Vaalserberg) arriva alle vertiginose quote di 322 metri s.l.m., e non per niente questa altissima vetta si trova all'estremo sud, nel punto più distante dal mare, che è anche quello in cui s'incrociano i tre confini con Germania e Belgio (chiamato con uno slancio di fantasia Drielandenpunt, letteralmente per l'appunto "Punto di confine fra tre paesi"). Di fatto l'Olanda è il risultato della prepotenza dell'Uomo verso la Natura, essendo costituita per buona parte da territorio strappato al mare tramite drenaggio. La conseguenza diretta di tutto ciò per l'uomo della strada è che quando si viaggia in treno, ovunque ci si trovi, quello che si vede dal finestrino è un paesaggio inverosimilmente piatto fino all'orizzonte. Alcuni lo descriverebbero monotono, altri semplicemente ripetitivo.
I Paesi Bassi sono parte del cosiddetto "Regno dei Paesi Bassi", completato dalle Antille Olandesi e da Aruba, che sono isole caraibiche, quindi non propriamente confinanti col resto del Regno. In Olanda vige una monarchia parlamentare, e attualmente al trono siede la regina Beatrix. La bandiera è quella francese, ma messa orizzontale, il colore nazionale l'arancione. Ma non mi sembra il caso di addentrarmi ulteriormente in noiose questioni di politica olandese in un paragrafo intitolato "Geografia Essenziale", questo post è già stato abbastanza noioso, quindi chiudiamola qui. Tanto molti altri dettagli qui tralasciati salteranno sicuramente fuori nei futuri post (e i dettagli di cui eventualmente non parlerò saranno, con ogni evidenza, inutili).

Elementi distintivi, marche e personaggi famosi dei Paesi Bassi: i mulini a vento, gli zoccoli di legno, i tulipani, il quartiere a luci rosse, i coffeeshop, il costume da olandesina (con cuffietta e trecce bionde), i canali, le biciclette, la birra Heineken, la banca ING Direct (quella del "Conto Arancio"), la società Endemol, le aziende Philips, Packard Bell e Unilever, il gruppo di spedizioni TNT, l'umanista Erasmo da Rotterdam (a cui è dedicato il progetto Erasmus), il filosofo Spinoza, il fisico Bernoulli, i pittori van Gogh, Bruegel, Bosch, Rubens, Rembrandt, Vermeer, la cantante Anouk, il regista Verhoeven (Robocop, Total Recall, Basic Instinct), i calciatori Gullit e van Basten.

Ah, un'ultima nota, la lingua fiamminga non esiste, quindi piantatela di chiamarla così: si tratta di olandese.

mercoledì 27 maggio 2009

Robe utili sugli appartamenti in affitto

Elenco qui sotto svariati siti utili di agenzie d'affitto o di aggregatori di appartamenti in affitto, in rigoroso disordine alfabetico. Alcuni di essi richiedono un'iscrizione a pagamento prima di sganciare i contatti degli affittanti. Un altro grasso problema è che buona parte dei siti sono esclusivamente in olandese, quindi tenete a mente queste poche parole chiave:
- huur=affitto
- koop=acquisto (ovvero in vendita: la logica della lingua olandese è contorta come la planimetria di una delle loro case)
- etc (non ne ho più voglia. Fate riferimento a questo comodo documento già fatto al posto mio e meglio di come l'avrei fatto io - sezione "dictionary" in fondo).

Quando visitate un appartamento, tenete conto di dettagli che al momento potrebbero sfuggirvi, ma che poi, una volta affittuari, vi faranno rimpiangere amaramente la vostra scelta. In questo post ne elenco alcuni. Altre cose utili da considerare sono il quartiere in cui si trova l'appartamento (se non lo conoscete, chiedete a qualche amico olandese; se non avete amici olandesi, fatevene uno, dannazione!), chiasso dalla strada o da locali nei pressi della casa (se vedete un pub o un coffeeshop nel portone di fianco alla casa che state visitando, dovreste considerare una minima probabilità di rumori notturni).

Pararius: www.pararius.com
Kamernet: www.kamernet.nl
Indestad: www.indestad.nl/www/scripts/9/kopen.html
Wonen MVM: www.wonenmvm.nl
Conform Makelaars: www.conformvastgoed.nl/site/en/home.html
Verwey Vastgoed: www.verwey-vastgoed.nl/index.php?id=18
beHome: www.behome.nl/aanbod/index.php?lang=eng
Homelets: http://homelets.nl
Rots-Vast: www.rotsvast.nl
Huurintermediair: www.huurintermediair.nl
Woonnet-Haaglanden: www.woonnet-haaglanden.nl/woningaanbod
kamers.startpagina.nl: http://kamers.startpagina.nl
Directwonen: www.directwonen.nl
Woningzoek: www.woningzoek.nl

Robe utili sui trasporti

AeroportoCompagnie servite (voli diretti da/a Italia)Collegamenti aeroporto/città
Amsterdam (Schiphol)Alitalia, Easyjet, KLM, Lufthansa, Meridiana, Myair, Transavia, Wind Jet.Treno o bus.
RotterdamTransavia.Bus 33, 50 e 41.
EindhovenRyanair.Bus 401.
MaastrichtRyanair.Shuttle.
Bruxelles [B]Air Malta, Alitalia, Brussels Airlines, Easyjet, Jetairfly, Lufthansa, Myair, Swiss International Airlines, Wind Jet.Treno.
Bruxelles (Charleroi) [B]Ryanair.Shuttle.
Düsseldorf [D]Air Berlin, Alitalia, Eurowings, Germania Express, Lufthansa, TUIfly.Treno.
Düsseldorf (Weeze) [D]Ryanair.Bus (necessaria la prenotazione)


Treno
Le ferrovie olandesi sono gestite dall'efficientissima NS.
I biglietti sono acquistabili alle biglietterie automatiche o nei ticket office (ma in tal caso si paga una commissione). Scegliendo il giorno al momento dell'acquisto, la data viene stampata sul biglietto e non è necessario timbrarlo prima di salire a bordo. Scegliendo una "open date" il biglietto va prima timbrato in una delle apposite colonnine gialle. Ogni biglietto è valido dalle 00 della data impressa fino alle 4 AM del giorno successivo.
Il "single ticket" è per la corsa singola, e il "day return" è un andata e ritorno.
A partire dalle 19 di ogni venerdì, è possibile usare il "weekend return", un biglietto di andata e ritorno che costa quanto un day return ma che è valido per l'intero weekend (fino alle 4 AM del lunedì successivo).
NB: anche se è una cosa poco pubblicizzata (nel sito NS è nascostissima), il "weekendreturn" viene esteso nei casi in cui un giorno di vacanza cada di venerdì o lunedì. Ad esempio, in corrispondenza della Pasqua, essendo vacanza sia il venerdì santo (qui in Olanda) che il lunedì di Pasqua, il biglietto "weekendreturn" è valido ben quattro giorni, dalle 19 del giovedì fino alle 4 AM del martedì.
NB#2: ogni tratta può essere svolta in più trance, così ad esempio avendo un biglietto di sola andata Rotterdam-Amsterdam è possibile scendere a Den Haag e fare un giro lì, poi prendere un altro treno e scendere a Leiden, poi un altro e scendere ad Haarlem e infine prenderne un ultimo fino ad Amsterdam. La regola è che ogni tratta deve essere svolta in un solo giorno, quindi è possibile usare un weekendreturn ad es andando di venerdì sera e tornando domenica, spezzando il tragitto come si vuole. Teoricamente NON è possibile usare lo stesso biglietto più volte (ad es un weekendreturn Rotterdam-Amsterdam andando ad Amsterdam di venerdì sera e tornando la notte, poi di nuovo riandando il sabato e tornando la sera, e lo stesso la domenica). Di fatto però, da buon italiano, l'ho già fatto più volte senza alcuna conseguenza, dato che i controllori dedicano appena qualche decimo di secondo a verificare che la data nel tuo biglietto sia corretta e che tu stia usando la tratta indicata nel biglietto e che ti trovi nella classe giusta, e non stanno di certo lì a decifrare i codici delle precedenti timbrate. In ogni caso, se volete pluri-usare un biglietto, lo fate a vostro rischio.
Esiste una tariffa scontata, per usufruire della quale bisogna possedere un "voordeelurenabonnement" (tessera sconto, in inglese "off-peak discount pass"), che dà diritto al 40% di sconto sui biglietti del treno nelle ore non di punta (lo sconto non è usabile tra le 6 AM e le 9 AM dal lunedì al venerdì). La tessera costa 55 euro e si può fare solo nei ticket office, e la sua validità è di un anno a partire dal giorno in cui la si acquista. Lo sconto è valido sia per il possessore che per altre tre persone che viaggiano con lui (molto utile quando vengono amici o parenti a trovarvi), quindi il suo costo si ripaga abbastanza in fretta. Ciò significa anche che teoricamente potete usare biglietti scontati senza possedere la tessera sconto, se viaggiate sempre con qualcuno che ce l'ha, o se chiedete in treno chi ne ha una e se potete viaggiare con lui.
Nelle biglietterie automatiche è anche possibile acquistare biglietti per destinazioni internazionali, Belgio, Francia e Germania. Sono escluse però tutte le destinazioni raggiungibili col Thalys o altri treni ad alta velocità, per i quali è obbligatoria la prenotazione anticipata.
Sui treni è possibile trasportare anche le biciclette, al di fuori dell'orario di punta (6-9 AM). Quelle pieghevoli viaggiano gratuitamente, tutte le altre abbisognano di un biglietto a parte (che si affianca al normale biglietto di viaggio) che costa 6 euro e col quale è possibile muovere la bici per l'intera giornata in tutta Olanda.


Autobus, tram e metro
Il biglietto ("strippenkaart") per bus, tram e metro (ad esclusione della metro di Rotterdam), si compra nelle edicole, nelle tabaccherie, negli uffici postali e nei supermercati Albert Heijn, ed è valido in tutta l'Olanda.
Nei bus si sale sempre dal lato conducente e si porge il biglietto da far timbrare. In alternativa è possibile acquistarlo a bordo, ma il costo è nettamente maggiore. Bisogna riferire il numero di zone che si vogliono attraversare, oppure la destinazione.
Nei tram e nelle metro, il biglietto lo dovete timbrare voi: lasciate vuote un numero di strisce pari al numero di zone da attraversare, piegate il biglietto in corrispondenza della striscia successiva e timbrate quella (es: per viaggiare dentro una zona, si usano 2 strisce, lasciando vuota la prima e timbrando la seconda). Non sapete quante zone attraverserete? E' un bel problema, perchè la suddivisione in zone dell'Olanda è un mistero tenuto segretissimo! In generale le città piccole sono tutte inglobate in un'unica zona, mentre in quelle grandi si usa una zona sola fintantochè si rimane in centro (ad es., ad Amsterdam il cambio zona è appena oltre il quartiere dei musei, quindi turisticamente si viaggia sempre in una sola zona; a Rotterdam il cambio zona è circa al di sotto del fiume). Per sapere in anticipo quante zone vi servono per un determinato viaggio, simulate il percorso nel sito dei trasporti pubblici 9292ov (esiste una sezione in inglese, ma le informazioni sul numero di strisce usate è soltanto nella sezione olandese del sito).
Il biglietto rimane valido per un certo numero di ore (dipendente dal numero di strisce usate), durante le quali è possibile viaggiare illimitatamente entro quelle zone. La strippenkaart non è valida per gli autobus notturni, che usano un biglietto speciale da acquistare a bordo.
Nella metro di Rotterdam dal gennaio 2009 la strippenkaart non è più utilizzabile, ma è obbligatorio munirsi di una OV-chipkaart, che è anche usabile negli autobus. Prima o poi la OV-chipkaart sarà l'unico sistema per utilizzare i mezzi pubblici (metro, tram, bus e treni) in tutta Olanda. La tessera sconto dei treni funge anche da OV-chipkaart.


Links utili
Nederlandse Spoorwegen NS (ferrovie): www.ns.nl/cs/Satellite/travellers
Simulazione biglietteria treni: http://webdemo.ns.nl/webdemo.e2000/
NS Hi-speed: www.nshispeed.nl/en
9292ov (trasporti pubblici in Olanda): www.9292ov.nl
Connexxion (compagnia autobus in Olanda): www.connexxion.nl
GVB (trasporti pubblici in Amsterdam): www.gvb.nl
HTM (trasporti pubblici in Den Haag): www.htm.net
RET (trasporti pubblici in Rotterdam): www.ret.nl
BOB-Bus (bus notturni in Rotterdam): www.bob-bus.nl/site/routes.html
OV-chipkaart: www.ov-chipkaart.nl

martedì 26 maggio 2009

Manifesto

Scopo di questo blog è offrire dettagli sui Paesi Bassi e sulla vita da straniero negli stessi che solitamente sono impossibili da reperire su una qualsiasi guida turistica: particolarità, informazioni, irrilevanze, facezie, spigolature, quisquilie, curiosità e così via che, sommate tutte assieme, rappresentano la vera essenza della vita all'estero. Le informazioni contenute in questo blog sono tutte basate su esperienze di vita vissute sulla mia pelle o sulla pelle di altri italiani residenti nei Paesi Bassi, e pretendono presuntuosamente di costituire un supporto per chiunque intenda venire a risiedere in Olanda per un certo periodo di tempo o anche solo da turista per una visita di pochi giorni.
Il tono del blog sarà comunque sempre scherzoso e ironico (lo scopo principale essendo intrattenere), perciò nessuna delle note negative è mai da intendersi come interamente negativa: viene usata la facile (e abusata) tecnica dell'esasperazione e dell'iperbole per creare un effetto umoristico. Allo stesso tempo però nessuna delle note positive è mai da intendersi come interamente positiva, dato che ognuno ha le sue idee personali e ciò che piace a me non è detto che piaccia anche a voi, tenetelo a mente!
Il primo post è di informazione generale sui Paesi Bassi, qualcosa che effettivamente potete trovare nelle guide o anche solo su Wikipedia, ma sono comunque nozioni essenziali da conoscere, e sono qui organizzate in modo comodamente disordinato. Dal secondo post in poi gli argomenti spazieranno dal cibo alle bevande, dalla lingua agli abitanti, dai luoghi comuni da sfatare a quelli da confermare. Di tanto in tanto compariranno brevi post descrittivi su una qualche località o città olandese che merita di essere visitata (perchè l'Olanda non è soltanto "Amsterdam"!). Ma dato che io non è che abbia tempo/voglia di visitare ogni centimetro quadrato del paese, se volete contribuire in qualche modo con vostre recensioni, scrivetemi a:

sollais @ gmail.com (cancellate gli spazi prima e dopo la @).

Se invece dissentite riguardo a qualcosa di cui leggerete nei post, o volete integrare con vostre esperienze personali, un vostro commento è sempre gradito.
Se infine siete degli olandesi che hanno imparato a leggere l'italiano/docenti di cultura olandese all'università/estimatori irriducibili dei Paesi Bassi, e vi sentite offesi da quello che leggete su questo blog, sappiate che lo sono anche io (non offeso, e neanche olandese o docente, intendo estimatore dell'Olanda) e che quanto scrivo va sempre letto con un pizzico di (auto)ironia. Altrimenti c'è sempre la magica X in alto a destra.