Kinderdijk
Fila di mulini contro un cielo plumbeo, Kinderdijk

martedì 30 giugno 2009

Engels

[Scritta al neon su un muro di Rotterdam]

Quando si studia inglese, tra i primissimi fondamenti che si imparano fin dalle elementari c'è l'alfabeto. Così ad esempio le vocali a e i o u in inglese si pronunciano ei i ai o iu, ed è una cosa che sanno tutti. Beh, non proprio tutti tutti...
Uno sente il 98% della popolazione olandese usare un inglese quasi perfetto e pensa (ingenuamente) che ciò sia valido anche per una cosa basilare come lo spelling. Dopotutto perchè non dovrebbe esserlo? Beh, niente affatto. Ti sentono parlare in inglese, e poi per misteriosi motivi pensano che quando fai lo spelling per esempio del tuo cognome, tu lo faccia in olandese. Perché??? Se tutto il resto della conversazione è stato in inglese, perchè mai dovrei passare all'olandese per fare lo spelling del mio cognome? E' quantomeno assurdo!
Beh, prima di capire che gli olandesi conoscono benissimo tutto l'inglese TRANNE lo spelling dell'alfabeto inglese, e assumono automaticamente che tu usi la pronuncia olandese per le lettere dell'alfabeto, mi ci sono voluti mesi di dettature del mio nome o del codice postale in cui questi venivano scritti inevitabilmente SBAGLIATI:

Io: "...then, 'ei', 'ai'..."
Olandese: (scrive "ea")
Io: "No, no, I said 'ei ai'..."
Olandese: (cancella, rimane titubante un attimo, e poi scrive "ey")
Io: "Cazzo, A-I! AAA-III! Amsterdam-Italy, dannazione!!!"

Chi la dura la vince: ho imparato a fare lo spelling in olandese.

martedì 23 giugno 2009

Één zomerdag

[Tipica vista aerea dei Paesi Bassi]
Fanno bene, su Wikipedia NL, a scrivermi l'ora esatta dell'inizio dell'estate (http://nl.wikipedia.org/wiki/Zomer), perchè altrimenti arriverei a dicembre senza accorgermi che c'è stata un'estate.
In Olanda i giorni estivi sono pochi, e non cadono assolutamente tra giugno e settembre. Infatti l'estate in Olanda avviene generalmente un paio di giorni, tra fine aprile e maggio. In quei giorni capita un tempo ottimo, e capisci che è estate perchè fa più di due giorni consecutivi di sole (un evento così raro che qui in Olanda dovrebbero indire festa nazionale quando capita). Dopodichè, già a fine maggio è nuovamente autunno inoltrato.
Gli olandesi tuttavia non se ne capacitano, così li vedi uscire a giugno in infradito e maglietta, nonostante il tempo piovoso e gelido, soltanto perchè guardando il calendario risulta che siamo a giugno.
Nelle rarissime occasioni in cui fa più di 18 gradi per vari giorni di fila, e uno strano disco giallo si staglia in cielo senza venire oscurato da un più familiare e rassicurante nuvolone grigio, l'eccesso di "caldo" manda in corto circuito i bioritmi olandesi. Come conseguenza può capitare di vedere gente andare in giro in ciabatte e a petto nudo in città, come se fossimo in spiaggia, a causa del caldo - uff - insopportabile!
A onor del vero se c'è una stagione di cui ho riscoperto la bellezza grazie all'Olanda, è la primavera. C'è un mese in cui i Paesi Bassi ti ricompensano del tuo (immane) sforzo di aver sopportato un inverno lungo, freddo, rigido, ventoso, piovoso e interminabile, e questo mese è aprile. Ad aprile tutta l'Olanda è in fiore, in particolare i suoi splendidi tulipani. E per l'appunto ad aprile cade l'estate. Ecco, turisti, se volete visitare l'Olanda, scegliete aprile. Tanto ad agosto piove a dirotto.





martedì 16 giugno 2009

Salade met...?

Istruzioni per italiani per mangiare le insalate preconfezionate dei supermercati olandesi:
1) aprire la confezione;
2) individuare la bustina che contiene il condimento per l'insalata;
3) gettare questa bustina direttamente nel più vicino cesto dell'immondezza, possibilmente con espressione di disprezzo;
4) gustare l'insalata senza condimento, o avendone a disposizione, condire con proprio olio d'oliva e sale.

martedì 9 giugno 2009

Karnemelk

Karnemelk[Baby Puffo passeggia incautamente su un cartone di karnemelk, ignaro che si tratta di latte per lui nocivo]

Il karnemelk va evitato come la peste. Tutti gli stranieri ci cascano la prima volta. Non più di una, però, perchè certi errori non te li dimentichi.
Premessa: tutti gli olandesi bevono latte in qualsiasi occasione, QUALSIASI. Pensa ad un'occasione in cui tu berresti acqua: ecco, loro invece ci bevono il latte. Bevono latte a pranzo, di pomeriggio, nei meeting, puoi vederli pure per strada con i cartoni del latte a bere a canna. E quando un prodotto è così consumato, consegue (per diaboliche logiche di mercato) che esistano svariate versioni dello stesso nei negozi, laddove in Italia le varianti siano al massimo due o tre.
Ma cos'è il karnemelk? Uno dei primi giorni mi son messo in testa che dovevo comprare latte a lunga conservazione. Dato che la logica dei supermercati olandesi è ancora tutta da scoprire, non potevo immaginare che il latte a lunga conservazione venisse piazzato in un reparto completamente diverso da quello del latte fresco (su questo argomento farò un post apposito, perchè merita). Quindi io vado nel reparto del latte e yogurt, e vedo queste confezioni di colori differenti, con sopra parole olandesi ovviamente indecifrabili. Finchè l'occhio mi cade su una confezione rossa con scritto "karnemelk". Al periodo andavo ancora in giro con un mini-dizionarietto Olandese-Italiano (che naturalmente non mi è MAI servito a nulla), così ho provato a cercare quella parola. Chiaramente non c'era. La data di scadenza comunque era decisamente più lunga di quella del latte degli altri colori, così ho dedotto che dovesse logicamente voler dire "latte a lunga conservazione". Ah ah! No.
Una volta tornato a casa, mi viene la curiosità di provare a cercare in internet questa affascinante parola, che è qualcosa che non avevo mai fatto per nessun altro prodotto, nonostante in quel periodo la mia spesa consistesse nel comprare prodotti rigorosamente scelti a caso. Però stavolta avevo una sorta di strano presentimento. Con quale orrore infatti ho scoperto che il karnemelk è in realtà "latte acido"!
"Aargh, ma che è sta roba?" è stata la mia prima reazione spontanea. In pratica è l'anello mancante tra il latte intero e lo yogurt. Esatto: uno schifo. Non per niente in inglese viene chiamato "buttermilk", e in italiano con l'allettante termine "latticello", che il Garzanti definisce come la "parte sierosa del latte che si separa durante la fabbricazione del burro". In pratica: uno scarto di fabbricazione. A chi verrebbe mai in mente di raccogliere l'acquetta di scarto del burro in cartoni da un litro (o più), piazzarci un'etichetta sopra e venderlo al supermercato, anzichè fargli fare la fine più logica (=scolo del lavandino)? Agli olandesi.
Beh, comunque non mi sono arreso, ho pensato "ormai l'ho comprato, proviamolo, magari mi piace anche". Così la mattina dopo, ho versato di buona volontà del karnemelk sul pentolino per riscaldarlo. Mi sono allontanato a fare le mie minchiate, e due minuti dopo sono tornato, trovando questo:

Karnemelk riscaldato
La parte grassa del karnemelk si era completamente solidificata, separandosi dal resto dell'acquetta, creando come risultato una poltiglia inguardabile. Raccapriccio! Tra parentesi, se nell'industria dei film horror si usa sangue finto, e in quella dei film drammatici si usa pioggia finta, immagino che esista almeno un reparto del cinema porno che fa uso di seme finto, e ora ho anche scoperto come lo confezionano.
Per chi volesse testardamente provare il karnemelk, tre consigli per la sopravvivenza:
1) non usatelo per fare colazione;
2) zuccheratelo parecchio;
3) bevetelo freddo, perdio!

I survived the karnemelk

martedì 2 giugno 2009

Huis en thuis

[Kubuswoningen (Case cubiche) di Rotterdam]

Prendere un appartamento in affitto, in Olanda, non è difficile. E' difficile trovarlo che rispetti un minimo standard italiano, considerata l'illogica architettura nordica per cui:
- il water è buona cosa se resta separato dal resto del bagno e nel raggio di non meno di 30 metri da esso;
- il lavandino in bagno non sempre è indispensabile;
- la toilet (la stanza del water), se non c'è spazio in casa, può anche essere messa nel pianerottolo;
- il bagno non è mai abbastanza grande per metterci un bidet, ma la doccia può anche essere a due piazze;
- a volte non c'è bisogno di un vero e proprio bagno, ma è sufficiente uno stanzino con la doccia e basta, e in tal caso il lavandino con specchio viene giustamente messo in camera da letto;
- è divertente se ad ogni piano di un edificio le scale si trovano in una posizione differente;
- 10 cm di profondità per i gradini sono sufficienti per salire e scendere una scala senza ruzzolare;
- il mobile sopra il lavabo in cucina è indesiderabile che abbia uno scolapiatti integrato (di fatto, nel nord Europa non conoscono l'esistenza dello scolapiatti);
- le prese di corrente ha spesso senso metterle distanti dal pavimento, a mezzo metro da terra, o anche a due metri, perché no?;
- le prese di corrente in bagno non servono di certo;
- non sempre un sistema di riscaldamento è necessario proprio in tutti tutti gli appartamenti.
E queste erano solo le prime note che mi sono venute in mente sugli appartamenti che ho visitato, chissà quante e quali chicche mi sono sfuggite! Che poi, anche quando un appartamento sembra perfetto, in realtà qualcosa di illogico ce l'ha lo stesso, potete starne certi, ma non ve ne accorgerete fino a quando non avrete firmato il contratto d'affitto.